Scelgo il colore dell' apatia
perchè è senza pretese,
se ne frega di forma,
di giudizio e pregiudizio,
di sistemi troppo grandi,
di destini già decisi;
ma sopratutto non ha la pretesa di piacere.

E tace, ma non sempre acconsente.


infiniti mondi e infiniti universi

Questo sognava un tale Giordano Bruno, tanto tempo fa.

Finché i sogni divennero teoria; e anche le sue teorie facevano sognare, proiettavano i sognatori stessi al di là delle gabbie della realtà, soverchiando le antiche gerarchie, capisaldi di un motore immobile mascherato con la fede. Sognava e faceva sognare, finché qualcuno tremò. E tremando non trovò pace, almeno fino quella mattina, in Campo de’ Fiori, quando il fuoco della repressione avvampò inesorabile, carbonizzando le coscienze degli spettatori per raggiungere poi quei piedi inermi, là, in cima alla pira, e sempre più su fino ad estirparne la vita dal corpo.

Ma le basi dei sogni sono cementate con le fondamenta delle idee. E le idee sono persistenti, più della memoria o delle scorie radioattive. E si diffondono, si propagano come un contagio, forse più velocemente, tanto che quelle idee sono sopravvissute, al silenzio dei secoli, alla polvere dell’ignoranza, alla cieca rabbia del rogo e del suo bruciare. Il resto si sa, è semplicemente storia.

Infiniti mondi e infiniti universi sono dentro la nostra testa e intorno a noi.

E a noi, solo lo sforzo di immaginarli.

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lunedì 1 dicembre 2008

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Qualcuno volo sul nido del cuculo.
Di M. Forman, anno 1975.
Con un giovanissimo Jack Nicholson e un irriconoscibile Danny DeVito, e con Christopher Lloyd il 'doc' di ritorno al futuro per intenderci, qui agli esordi della carriera e già perfettamente a suo agio nei panni del pazzo.
Ospedali psichiatrici, lobotomie ed elettroshock;
Sostanzialmente la repressione come cura, il che direi che è tuttora piuttosto attuale.




La maledizione dello scorpione di giada.
Di e con Woody Allen, anno 2001. Con Helen Hunt e Charlize Teron.
Nonostante preferisca Woody dietro la telecamera piuttosto che davanti, nel suo personaggio è perfetto.
Ipnosi e maghi imbroglioni, ho apprezzato la sottile parodia ai gialli anni 20, alla Sherlock Holmes o alla Agatha Christie, condita con ironia e con le tipiche battute alleniane.
Ma ciò non mi ha impedito di addormentarmi a dieci minuti dalla fine.


Maledizione.


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