Di M. Forman, anno 1975.
Con un giovanissimo Jack Nicholson e un irriconoscibile Danny DeVito, e con Christopher Lloyd il 'doc' di ritorno al futuro per intenderci, qui agli esordi della carriera e già perfettamente a suo agio nei panni del pazzo.
Ospedali psichiatrici, lobotomie ed elettroshock;
Sostanzialmente la repressione come cura, il che direi che è tuttora piuttosto attuale.
La maledizione dello scorpione di giada.
Nonostante preferisca Woody dietro la telecamera piuttosto che davanti, nel suo personaggio è perfetto.
Ipnosi e maghi imbroglioni, ho apprezzato la sottile parodia ai gialli anni 20, alla Sherlock Holmes o alla Agatha Christie, condita con ironia e con le tipiche battute alleniane.
Ma ciò non mi ha impedito di addormentarmi a dieci minuti dalla fine.
Maledizione.
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