Scelgo il colore dell' apatia
perchè è senza pretese,
se ne frega di forma,
di giudizio e pregiudizio,
di sistemi troppo grandi,
di destini già decisi;
ma sopratutto non ha la pretesa di piacere.

E tace, ma non sempre acconsente.


infiniti mondi e infiniti universi

Questo sognava un tale Giordano Bruno, tanto tempo fa.

Finché i sogni divennero teoria; e anche le sue teorie facevano sognare, proiettavano i sognatori stessi al di là delle gabbie della realtà, soverchiando le antiche gerarchie, capisaldi di un motore immobile mascherato con la fede. Sognava e faceva sognare, finché qualcuno tremò. E tremando non trovò pace, almeno fino quella mattina, in Campo de’ Fiori, quando il fuoco della repressione avvampò inesorabile, carbonizzando le coscienze degli spettatori per raggiungere poi quei piedi inermi, là, in cima alla pira, e sempre più su fino ad estirparne la vita dal corpo.

Ma le basi dei sogni sono cementate con le fondamenta delle idee. E le idee sono persistenti, più della memoria o delle scorie radioattive. E si diffondono, si propagano come un contagio, forse più velocemente, tanto che quelle idee sono sopravvissute, al silenzio dei secoli, alla polvere dell’ignoranza, alla cieca rabbia del rogo e del suo bruciare. Il resto si sa, è semplicemente storia.

Infiniti mondi e infiniti universi sono dentro la nostra testa e intorno a noi.

E a noi, solo lo sforzo di immaginarli.

Lettori fissi

lunedì 1 dicembre 2008

doppietta

Nessuna verità. (Body of lies)

Di Ridley Scott,
anno 2008, con il Leo Di Caprio,
Russell Crowe piuttosto inchiattonito
(per la parte? mah)
Spy-story old school ben macchinata, ispirata al romanzo del giornalista del Washington Post, David Ignatius. Nel caldissimo scenario del moderno Medioriente, attentati, servizi segreti americani, giordani e cellule di Alqueida. Unica regola ovviamente, è quella di non fidarsi... risultato: nessuna verità.
Una critica feroce alla prepotenza dell'ipocrisia americana, imperterrita, nella sua personale convinzione di superiorità.


Awake, anestesia cosciente.
Di Joby Harold, anno 2008,
con Hayden Christensen, Jessica Alba.
Cosa succederebbe se un paziente in anestesia totale, per inspiegabili ragioni, rimanesse mentalmente cosciente?Un' ipotesi suggestiva e a tratti inquietante in una storia ricca di colpi di scena e di risvolti inaspettati che sembra insinuare che, forse, tutto accade per una ragione.
Coraggioso e tuttosommato apprezzabile, a scapito delle mie previsioni nefaste.
Bello, perchè non te lo aspetti.

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