Scelgo il colore dell' apatia
perchè è senza pretese,
se ne frega di forma,
di giudizio e pregiudizio,
di sistemi troppo grandi,
di destini già decisi;
ma sopratutto non ha la pretesa di piacere.

E tace, ma non sempre acconsente.


infiniti mondi e infiniti universi

Questo sognava un tale Giordano Bruno, tanto tempo fa.

Finché i sogni divennero teoria; e anche le sue teorie facevano sognare, proiettavano i sognatori stessi al di là delle gabbie della realtà, soverchiando le antiche gerarchie, capisaldi di un motore immobile mascherato con la fede. Sognava e faceva sognare, finché qualcuno tremò. E tremando non trovò pace, almeno fino quella mattina, in Campo de’ Fiori, quando il fuoco della repressione avvampò inesorabile, carbonizzando le coscienze degli spettatori per raggiungere poi quei piedi inermi, là, in cima alla pira, e sempre più su fino ad estirparne la vita dal corpo.

Ma le basi dei sogni sono cementate con le fondamenta delle idee. E le idee sono persistenti, più della memoria o delle scorie radioattive. E si diffondono, si propagano come un contagio, forse più velocemente, tanto che quelle idee sono sopravvissute, al silenzio dei secoli, alla polvere dell’ignoranza, alla cieca rabbia del rogo e del suo bruciare. Il resto si sa, è semplicemente storia.

Infiniti mondi e infiniti universi sono dentro la nostra testa e intorno a noi.

E a noi, solo lo sforzo di immaginarli.

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giovedì 4 dicembre 2008

Tris d'assi

Lords of Dogtown
Di Catherine Hardwicke, anno 2005. Con Heath Ledger ed Emile Hirsch piccolo piccolo (che ho riconosciuto a metà film, va bhe...)
Anno 1975, in una torrida estate di siccità "c'è più cemento che onde da surfare".
Così un gruppo di adolescenti surfisti si ritrovano a skeitare illegalmente nelle piscine vuote delle ville di ignari proprietari di L.A, e che grazie a un abile 'manager' ne faranno una vera professione. E poi copertine, soldi, successo, ma soprattutto amicizia.
Soggetto scritto dal vero Stacy Peralta, già autore di un documentario sul genere (Dogtown and Z-Boys) nonchè uno dei reali protagonisti di questa storia vera che ha rivoluzionato il mondo dello skateboard.
Un film che non tralascia dettagli tecnici per gli amanti del genere, divenuto un vero e proprio cult per la cultura freestyle.



Mississippi burning
di Alan Parker anno 1988, con Gene Hackman e Willem Dafoe,ovvero il cattivone di Spiderman 1 di Sam Raimi (amo quest'uomo!).
1964: due agenti FBI di N.Y vengono inviati nel profondo sud per indagare sull' anomala scomparsa di due ragazzi bianchi e di un nero attivisti per i diritti civili, argomento piuttosto scomodo nello stato del Mississippi dei campi di cotone. Inevitabilmente ci si scontra con le radici dell'odio che si leggono tra le righe della quotidianità: abusi, violenze, pubbliche esecuzioni. Illegali, ma leggitimate dalle autorità.

l'odio infiamma e bruciano le case, bruciano le chiese, ma soprattutto bruciano le croci del Ku Klux Klan.




La Stangata
George Roy Hill, anno 1973. Con un bellissimo Paul-occhi di ghiaccio-Newman e un giovane giovane Robert Redford.
Magistralmente ambientato in un' America degli anni '30 un gruppo di abili truffatori organizzano una colossale truffa un po' per vendetta un po' per gusto personale, ai danni di un boss, accidentalemte colpevole di aver ucciso un loro amico.
Brillante, sia nei set-up cinematografico, a capitoli, che nella colonna sonora ( 'The entertainer' di Scott Joplin) celebrato nel 1974 da 7 premi Oscar.
Mi sa che stavolta devo essermi addormentata solo giusto quei cinque o dieci minuti...e dai.

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