"Le donne sono esseri destinati a soffrire;
non c'è da meravigliarsi che vogliano sempre grandi dichiarazioni d'amore"
From 'Post Office' di Charles Bukowski
Questo sognava un tale Giordano Bruno, tanto tempo fa.
Finché i sogni divennero teoria; e anche le sue teorie facevano sognare, proiettavano i sognatori stessi al di là delle gabbie della realtà, soverchiando le antiche gerarchie, capisaldi di un motore immobile mascherato con la fede. Sognava e faceva sognare, finché qualcuno tremò. E tremando non trovò pace, almeno fino quella mattina, in Campo de’ Fiori, quando il fuoco della repressione avvampò inesorabile, carbonizzando le coscienze degli spettatori per raggiungere poi quei piedi inermi, là, in cima alla pira, e sempre più su fino ad estirparne la vita dal corpo.
Ma le basi dei sogni sono cementate con le fondamenta delle idee. E le idee sono persistenti, più della memoria o delle scorie radioattive. E si diffondono, si propagano come un contagio, forse più velocemente, tanto che quelle idee sono sopravvissute, al silenzio dei secoli, alla polvere dell’ignoranza, alla cieca rabbia del rogo e del suo bruciare. Il resto si sa, è semplicemente storia.
Infiniti mondi e infiniti universi sono dentro la nostra testa e intorno a noi.
E a noi, solo lo sforzo di immaginarli.
Io dico addio...
Agli artisti privi di idee e a un’arte satura di logore avanguardie.
Agli scrittori sgrammaticati e agli analfabeti laureati.
Ai musicisti senza pentagramma e alla poesia senza endecasillabi.
agli attori digiuni di recitazione e agli intellettuali sazi di mondanità.
Ai politicanti vestiti di ipocrisia e
alle veline spogliate di dignità.
Ai calciatori e alle loro biografie.
Ai poeti senza più poesie.
Ai libri con la polvere e
alle carrozzerie lucide di questa nostra società mediocre
senza rime per le parole e stuprata dalla volgarità.
Vivo in questo brutto paese qualunquista in cui i normali pagherebbero per essere diversi.
Solo che hanno solo soldi, ma non abbastanza talento.
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